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6 Motivi Per Cui Il Caffè in Australia Vi Farà Letteralmente Impazzire!

05 Maggio 2017

Il caffè.  Sapete, per me il caffè ha un non so che di speciale.

Quando penso al caffè non posso che ricollegarlo a sentimenti positivi.

Non mi ritengo una “drogata” di caffè, piuttosto amo definirmi un’estimatrice di questa bevanda.

Per carità, non lo dico per vantarmi eh, ma nella mia vita non sono mai appartenuta quella categoria di persone che “oh mio dio se non bevo un caffè immediatamente le mie sinapsi non partono e resterò uno zombie fino a nuovo ordine”.

Piuttosto sono di quel gruppo di persone che sì, senz’altro si beve un caffè anche per darsi quella spinta in più che la mattina manca a tutti, ma che lo beve anche per dedicarsi un momento.

Bere il caffè, per me, equivale a ritagliarsi quel breve momento di serenità al di fuori della frenesia quotidiana.

Diciamo che, salvo casi di estrema necessità neurologica, se devo trangugiare un caffè perchè non ho il tempo di bermelo con relativa calma, faccio a meno di berlo.

Che poi, quanto è bella quella sensazione che ti dà il tenere in mano una tazza di cappuccino caldo, magari accompagnato da un croissant appena sfornato?

Insomma, il caffè è una cosa che semplicemente adoro!


Negli ultimi anni, quindi, ho deciso di provare diversi 
tipi di caffè, di diverse origini e miscele, cercando di farmi un auto corso da sommelier del caffè…non che ne sappia più di prima non avendo fatto un corso, ma è stata una bella scusa personale per provare nuove cose!

Per una qualche ragione divina, è giunto il momento nella mia vita di lavorare come barista.

Ho iniziato in un cafè a Sydney e poi ho continuato a Perth.

Ebbene, la cosa ha significato da un lato apprendere molte più nozioni sul caffè e avere caffè all-you-can-drink a disposizione, dall’altro avere a che fare con la sfilza di caffè australiani.

Credetemi, è da pazzi.

Cappuccino


 

1) LA MISURA

Innanzitutto il caffè australiano ha almeno 3 misure: small, medium, large.

Il più piccolo contiene uno “shot” di caffè, la misura intermedia ne contiene due e la più grande ne contiene tre.

Ora, in ogni posto queste misure possono variare nome, come “regular” per lo small e “large” per il medium. In alcuni posti per enfatizzare la cosa chiamano il large “Jumbo”.

Immaginatevi la mia faccia la prima volta in cui uno mi ha chiesto un “Jumbo coffee”… inutile dire che non sapevo cosa volesse dalla mia vita.

Le varie dimensioni dei caffè


 

2) TAKE AWAY

La maggior parte dei consumatori di caffè australiani, prende il caffè take away (da portar via). Il caffè viene quindi servito in deliziosi contenitori usa e getta che inquinano più dell’auto di mia nonna.

Cosa assolutamente normale è chiedere un caffè take away per poi sedersi e berlo nel locale…

Ma dico io, non sarà meglio berselo in una tazza colorata? Dov’è il piccolo Al Gore che dovrebbe essere in ognuno di noi e che ci dice…sii eco-friendly?!

 

Dove avviene la magia


 

3) LE TIPOLOGIE

Gli australiani non si accontentano del cappuccino, oh no. Loro vogliono di più, vogliono caffè di ogni tipo per ogni occasione. Ecco la lista stilata durante il mio calvario da barista che doveva farli tutti ‘sti caffè:

  • Espresso: spesso scritto come eXpresso (sì, un italiano muore da qualche parte ogni volta che un australiano lo scrive così), sarebbe il nostro espresso. Fin qui tutto bene.
  • Double shot espresso: un espresso doppio. Ok anche qui nessun problema.
  • Short Black: espresso. Sì, identico, ma dovevano dargli un nome loro, forse perché non sapevano scrivere espresso. Anche se talvolta viene inteso come un mini long black, quindi con aggiunta di acqua calda.
  • Long Black: tranquille signore, nessun superdotato africano, si tratta semplicemente del nostro Americano.
  • Cappuccino: come da noi, con la differenza che se lo prendi in versione “Jumbo” ti bevi un minestrone di tre litri. Ah, qui il cappuccino ha rigorosamente una spolverata di cacao in cima.
  • Flat White: amate cappuccino ma odiate la schiuma? (siete delle brutte persone, la schiuma è la cosa migliore) Gli australiani hanno pensato anche a voi! Ecco un cappuccino senza schiuma e senza cacao! (se non amate la schiuma non vi meritate manco il cacao).
  • Latte: amate il cappuccino, odiate il flat white, ma non volete il cacao e magari leggermente meno schiuma di un cappuccino e, perchè no, volete gustarvi un caffè nel bicchiere? Il latte è per voi, oh solcatori delle vie di mezzo. 
  • Mocha: questo è stato inventato da qualche goloso. Al caffè si aggiunge del cioccolato (in polvere, tavoletta o topping) , si serve in bicchiere come il latte e ha la stessa schiuma del latte. Insomma è un latte cioccolatoso. Lo adoro. 
  • Affogato: caffè con gelato. Come da noi. 
  • Vienna: caffè con panna. 
  • Babycino: non volete lasciare i vostri pargoli a bocca asciutta nè tantomeno ritrovarveli che si arrampicano sui muri a testa in giù in pieno stile “L’Esorcista”? Gli australiani hanno pensato anche a questo, un bicchierino riempito di latte caldo, schiumoso, con del cacao in cima e talvolta anche un marshmellow.
  • Macchiato: torniamo alle cose semplici. Ebbene anche questo è come il nostro macchiato, ma esiste solo in versione calda, nessun australiano è ancora arrivato a pensare che ci possono mettere pure il latte freddo!
  • Long Macchiato topped up: e ovviamente, bam! Ecco l’australianata! Attenzione però, questa perla la trovate solamente nel Western Australia. In pratica aggiungete uno shot di caffè a qualsiasi taglia abbiate scelto (si raggiungono così i 4 shot nel Jumbo), e riempitelo di latte fino in cima, lasciando un po’ di spazio per la schiuma. Vi suona familiare? Ebbene, è praticamente un latte, ma con uno shot di caffè in più…che fantasia, eh?
  • Bulletproof: signori, ho lasciato la chicca delle chicche per ultima. Una cosa che non vi aspettereste. Caffè con burro e olio! Allibiti? Beh, ancora una volta, immaginate la mia faccia quando ho scoperto della sua esistenza…

 

 

Lista dei caffè


 

4) IL LATTE E LO ZUCCHERO

Latte full cream (intero), Skim (scremato), Lactose Free (senza lattosio), Soy (soia), Rice (riso), Almond (mandorle), Coconut (cocco), Oat (avena).

E nonostante li abbiate tutti, arriverà di sicuro quello che vuole il cappuccino con latte di cammello.

Zucchero di canna, bianco e equal (dolcificante).

Ovviamente lo zucchero lo ordinano col caffè, visto che è quasi tutto take away, quindi quando fai il caffè devi pure ricordarti quanti cucchiaini di zucchero ti ha detto di volere, e glielo devi anche mescolare per benino, che se no rimane sul fondo…

 

Il Grinder


 

5) LATTE ART

Gli australiani vanno matti per la latte art. Se vai in un cafè come minimo ti aspetti di ricevere un caffè con disegnato un cuoricino o un fiore.

Beh signori, è già tanto se da profana mi sono inventata barista, non potete pretendere che sappia anche fare disegnini con la schiuma!
Ma come in tutto mi applico, e ci provo. In genere facevo le prove coi cappuccini, così da poter coprire gli obbrobri che facevo col cacao…

Ma ahimè, arrivò il giorno in cui ero convinta di dover fare un cappuccino ma invece mi resi conto troppo tardi che era in realtà un flat white e che quindi non avrei potuto coprire il disegnino col cacao.

Ed è proprio in quest’occasione che il mio tentativo di cuoricino si era trasformato in un’oblunga forma fallica, platealmente riconoscibile (Rocco Siffredi sarebbe stato orgoglioso di ricevere un caffè simile!). Ed è così, che ho dovuto servire quel caffè ad una giovane coppia innamorata che ha fissato allibita la magnifica latte art made by Giorgia Doglioni per qualche istante, prima di occultare il tutto con una vigorosa mescolata di cucchiaino.

Un esempio di latte art by Giorgia Doglioni


 

6) UN TIPICO ORDINE

Ora che avete appreso la teoria potrete seguirmi in un classico ordine fatto da un cliente qualsiasi.

Pronti?


“I would like a small skim flat white with one sugar, to have here but in a  cup, no lead please and extra hot”.

Che tradotto sarebbe: “Vorrei un flat white piccolo con latte scremato e un cucchiaino di zucchero, mi siedo al tavolo ma lo vorrei in una tazza d’asporto ma senza il tappo e molto caldo”. 

Il 70% delle volte il cliente non vi dirà mai la misura del caffè, per cui una volta che ha finito il suo monologo, dovrete chiedergli se lo vuole small, regular, medium, large o jumbo (e scoprirete che lui ha un modo diverso per definire la sua misura). Inutile dire che nel fare ciò, probabilmente dimenticherete che cazz’ di caffè aveva ordinato…

Oltretutto l’Extra hot va capito. Quando ero a Sydney, in piena estate, con 45 gradi fuori (si ha fatto caldo quest’anno), e la signora mi arriva chiedendomi un cappuccino “extra extra hot”… ma siora mia, ha problemi di ipotiroidismo o non ha notato che fuori manca solo veder arrivare un tuareg con la carovana che poi siamo nel Sahara?! Un Ice coffee non sarebbe forse più adatto? No eh…

E avevo anche una cliente che voleva il cappuccino fatto con metà latte intero e metà latte scremato… Mah. Ci sono cose che vanno al di là dell’umana comprensione.

Ah e ho imparato una cosa in tutto questo: state lontani da chi, di lunedì mattina, vi chiede un caffè decaffeinato…
Non. Può. Essere. Umano!

 

Enjoy!

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